Gay & Bisex
Tre è il numero perfetto!
di Thefab
25.04.2020 |
9.114 |
5
"Dopo un po', decido di invertire il mio lavoro e passo a succhiare il pisello di Alberto..."
Il mese di Agosto volge rapidamente verso il termine. Gli ultimi giorni li vivo a mille e non potrebbe essere altrimenti. Per una volta, da tempo immemore, mi sento finalmente felice. Ho un ragazzo di cui sono innamorato e che mi ama follemente, perdonandomi ogni cosa, ogni mia pazzia, ogni mia immaturità. Stiamo insieme ogni giorno, il momento della pausa pranzo è diventato il più bello della mia giornata. A volte gli cucino io, pur con le mie difficoltà e i miei limiti e lui apprezza nonostante spesso sia al limite del mangiabile.Altre, invece, è lui che mi prepara qualche cosa di buonissimo, oppure prendiamo direttamente d’asporto. In queste due ore e mezza quotidiane, parliamo di tutto, ci sveliamo le paure, i segreti e facciamo l’amore, in ogni modo. Più passano i giorni e più scopro le sue perversioni, le cose che ama fare e le cose che lo fanno impazzire di me. Mi piace soddisfarlo, farlo felice anche con poco. Poi ho i miei amici, soprattutto quelli estivi con cui esco da un po' di anni. Stanno per ripartire, appena finirà il mese, e la cosa mi rende un po' triste. Con loro mi godo un po' la “movida”, cosa che generalmente non faccio durante il resto dell’anno.
Anche questa estate abbiamo passato dei momenti epici: la nottata in spiaggia, le varie sagre, le serate in discoteca o le semplici ore trascorse al bar dello chalet a ridere, scherzare, bere o giocare a biliardino. So che per rivivere certe emozioni mi toccherà aspettare quasi un anno e la cosa mi rattrista.
Il calcio è un altro elemento che mi sta dando gioia e ha contribuito a rendere bello il mio periodo. Finalmente sto trovando una mia dimensione, mi trovo abbastanza bene col gruppo (al di là delle solite prese in giro sulla mia presunta sessualità) e sto continuando a migliorare. Nelle prime uscite stagionali, tra amichevoli e gare di coppa, ho trovato spazio. Al mister piace il mio modo di giocare e mi sta utilizzando con frequenza, anche perché sono uno di quelli che sta meglio fisicamente dopo la dura preparazione alla quale siamo stati sottoposti.
E, infine, ci sono loro due: Alberto e Leonardo. Dopo tre anni e mezzo di attesa, finalmente, sono riuscito a provare il sesso vero con loro due e, seppur molto diverso, è stato memorabile. Alberto è un amante più passionale, più dolce, Leo è più un toro che si sfoga violentemente nel mio culo. Nonostante tutto, amo il modo di scopare di entrambi.
Tra loro, però, è nata una sorta di piccola faida per accaparrarsi la mia preferenza. La cosa mi diverte, soprattutto le battute a distanza che si fanno e che, durante gli allenamenti, capisco soltanto io per quanto sono mirate e ben architettate. Sono davvero troppo simpatici, sono tornati con noi in squadra dopo tre anni di assenza e, nonostante ci siano anche molti elementi nuovi rispetto a quando andarono via, sono già i veri intrattenitori dello spogliatoio. A volte esagerano con le battute e gli scherzi, irritando soprattutto i veterani, ma vederli all’opera è uno spasso. Non c’è un allenamento in cui non elaborino qualche scherzo demenziale. Spesso tagliano i calzini dei compagni, altre nascondono le borse o i vestiti, i gavettoni sono all’ordine del giorno, un giorno hanno sostituito l’acqua delle borracce con la birra più tante altre situazioni che creano armonia nel gruppo.
In tutti questi comportamenti, stupidi ma che giudico comunque importantissimi per cementare la squadra, inizio a notare delle anomalie, che al mio occhio, ben abituato al loro modo di fare, non passa inosservato. Innanzitutto, non mi hanno mai chiesto di andare prima all’allenamento se non Alberto quel giorno di cui ho raccontato. Ciò nonostante, so che sono sempre i primi ad arrivare.
Ormai li conosco benissimo e, se arrivo al campo e li trovo già cambiati a palleggiare da soli sul terreno di gioco, è perché sono lì da parecchio tempo. So, quindi, che hanno qualcun altro tra le mani, oltre a me, perché il modus operandi è lo stesso di tre anni fa quando si approfittavano di me e Damiano prima dei loro allenamenti. Dò per scontato che sia qualcun altro dei giovani della squadra ma non riesco a identificare ancora bene il soggetto, nonostante abbia dei sospetti importanti. Con me, invece, i rapporti sessuali avvengono quasi sempre la sera, dopo l’allenamento, nello spazio di tempo che mi separa dall’uscita con i miei amici. Solitamente, chi dei due decide di scoparmi, mi porta in auto in qualche stradina di campagna e si svuota.
Dei miei sospetti sui loro movimenti con altri ragazzi della squadra ne ho provato a parlare anche con Alberto, che è quello che mi dà più confidenza e con cui ho più dialogo tra i due durante i nostri incontri, ma ha sviato, dicendo che semmai ci fosse qualcosa in tal senso, lo scoprirei a stretto giro. Sono molto curioso, ho pensato anche di piombare prima al campo, nonostante io sia un ritardatario patentato, per vedere cosa riesco a scoprire ma loro due sono furbi e scafati, non gradirebbero il mio gesto e rischierei di subire qualche ritorsione o comunque di rovinare tutto ciò che in questo momento abbiamo.
Un giorno, al termine dell’allenamento, una parte di noi resta in campo per fare un po' di lavoro di scarico. Siamo soprattutto noi più giovani e abbiniamo anche un po' di lavoro a terra, tipo addominali, flessioni, eccetera. Io, come faccio spesso in questi casi, avendo i piedi stanchi e sudati, tolgo le scarpe e i calzettoni, facendo il lavoro soltanto con i fantasmini.
Dico la verità, spesso uso anche trucchi per sedurre, ma in questo caso non l’avevo mai fatto con quello scopo. Era un’abitudine che portavo avanti da molto tempo. Oggi ne ho indosso un paio grigio chiaro, che sono chiaramente tutti sudati. Mi stendo a terra e inizio a fare il lavoro. Ben presto, noto che Alberto ha continuamente gli occhi su di me. Si è messo proprio di fronte e mi guarda con ossessione, specialmente i piedi. Ogni tanto mi sorride e mi fa sguardi strani.
Quando terminiamo, lo vedo confabulare rapidamente con Leonardo, poi entrambi si avvicinano e mi chiedono se abbia degli impegni a stretto giro. Dico loro che, più tardi, vorrei andare dai miei amici allo chalet, essendo una delle ultimissime sere insieme ma che, per almeno un’ora e mezza, sono libero. Mi propongono di andare insieme nella mansarda di Alberto a mangiare qualcosa e divertirci un po'. Finalmente ho l’occasione di stare con entrambi nello stesso momento.
Il fatto di essere l’oggetto del loro desiderio e della loro disputa mi piaceva, mi eccitava anche, ma il pensiero di farmi possedere da entrambi, contemporaneamente, è un qualcosa che mi scatena.
E’ la prima volta in assoluto che provo una simile esperienza, al di là dei pompini che feci a loro due tre anni e mezzo fa. Diciamo che è il mio primo, vero e completo threesome.
Sono anche un po' emozionato ma allo stesso tempo non vedo l’ora. Il mio ragazzo, tra l’altro, stasera è anche di fretta, ha degli impegni e infatti non è rimasto a fare il lavoro post allenamento. Quando rientro nello spogliatoio, è già pronto per andare via, ci saluta e si allontana. Gli dirò domani, a cose fatte, di quello che andrò a fare, risparmiandoli un’arrabbiatura ovvia che gli avrebbe rovinato la serata.
Mentre mi spoglio, Alberto continua a guardarmi con uno strano sorriso e capisco che mi vuole chiedere qualcosa, solo che è frenato dalla presenza di tanta altra gente. Dopo un po' mi fa capire, con un gioco di sguardi, che mi ha mandato un messaggio. Prendo il telefono e leggo ciò che mi chiede.
“Ti prego, mi regali i calzini che hai usato?” e ci sono due emoticons affianco, una col cuore e una con la faccina con gli occhioni che si illuminano. Mi viene da sorridere per la sua richiesta ma, allo stesso tempo, mi viene in mente anche ciò che lui farà con i miei calzini e mi viene il pisello duro all’istante, tant’è che sono costretto a ritardare il momento in cui tolgo le mutande per evitare pesanti prese in giro. In ogni caso, gli rispondo di si e che glieli darò dopo.
Non appena il mio pisello si calma, mi sfilo le mutande e vado a farmi la doccia. Qua ci trovo ancora Alberto e Leonardo, che stanno facendo scherzi a ripetizione a chiunque. Quando, finalmente, terminiamo tutto, vado verso la mia bici, poi mi avvicino all’auto di Alberto e, con un movimento rapido, gli passo i miei calzini dal finestrino, per poi chiedergli di passarmi a prendere a casa. Lego la bici, salgo a casa a posare il borsone e scendo nuovamente giù. Alberto mi aspetta con l’auto accesa e tiene i miei calzini sudati in mano come fossero un trofeo, Leo è in macchina con lui. A bordo mi permetto di domandare il perché abbiano preso finalmente la decisione di incontrarmi insieme e non più separati come stavano facendo ultimamente.
Leo mi spiega che la sera prima hanno esagerato col bere e sono finiti a letto insieme dopo diverse settimane. Rifacendo sesso tra loro, hanno anche avuto modo di ripianare un po' di incomprensioni dell’ultimo periodo riguardanti me e hanno deciso di godersi la mia figura insieme e non come una rivalità, cosa che mi alleggerirà senz’altro da spiacevoli situazioni future.
Ci fermiamo a prendere il solito cartone di pizza, che divoriamo nella mansarda di Alberto facendoci grosse risate. Mi fanno talmente sganasciare che rischio anche di vomitare la pizza, tanto mi sto divertendo. Appena finiamo, capisco che è arrivato il momento tanto atteso. Sono un po' emozionato, è la prima volta che mi spingerò a fondo con due cazzi contemporaneamente.
Leo si avvicina alla mia sedia, mi prende per la mano e mi accompagna verso la camera da letto. Prima di entrare, però, mi appoggia delicatamente al muro del corridoio e mi infila la lingua in bocca. Il mio pisello è già durissimo, rispondo al bacio con passione. In quel momento, si unisce a noi anche Alberto. Si avvicina alle nostre facce, attende che Leonardo si sposti e mi bacia. Iniziamo a pomiciare a turno, tutti e 3. E’ una sensazione bellissima ma niente in confronto a quello che proverò tra poco. Appena entriamo in camera, iniziamo subito a denudarci, senza perdere tempo. Togliamo tutto quanto e rimaniamo l’uno di fronte all’altro. Nella stanza ci sono tre corpi tipicamente adolescenziali, seppur diversi tra loro. I nostri cazzi sono già in tiro e svettano maestosamente.
Entrambi si avvicinano a me e, con dolcezza, mi accompagnano fino al letto, mi fanno stendere e si mettono ai miei lati. E’ un sogno, tutti e due concentrano le loro attenzioni sul mio corpo. Iniziano a baciarmi, a toccarmi, a leccarmi. Inizialmente ho la lingua di Alberto in bocca e la sua mano destra che mi accarezza il petto e la pancia. Leo, invece, mi sta facendo un succhiotto sul collo, lato sinistro. Sempre Leo, con la sua mano sinistra, inizia ad accarezzarmi i coglioni, passando spesso il dorso anche sul cazzo. Sono letteralmente in estasi.
Dopo alcuni minuti, è Leo che mi appoggia una mano sul mento, facendomi capire che vuole la mia bocca. Io mi tolgo da quella di Alberto, giro il volto verso di lui e lo bacio, con passione. Nello stesso momento, sento Alberto che scivola fino al mio cazzo e inizia a succhiarmelo. E’ meraviglioso, inizio a venire leggermente su col bacino, sono scatenato. Leonardo capisce che la mia passione sta diventando sfrenata e inizia a baciarmi con più foga, mi spinge la lingua fino a dentro e mi tira verso di lui, contemporaneamente il pompino di Alberto si fa più profondo. Si ferma poco prima che io venga, non vuole farmi perdere subito tutta la mia baldanza.
A questo punto, Alberto mi chiede, senza troppi giri di parole, se io abbia voglia di leccar loro un po' i piedi. So che è una pratica che lo fa impazzire, mentre con Leo non l’ho mai provata.
Sento che quest’ultimo borbotta un po', evidentemente non è un qualcosa che lo fa impazzire ma nonostante tutto si presta a farlo. Si siedono sul bordo del letto, io mi metto seduto sul pavimento e mi forniscono in dono i loro meravigliosi piedi. Quelli di Alberto, ormai, li conosco perfettamente. Tra me e lui il feticismo è diventato abituale. Sicuramente non è stato in grado di farne a meno nemmeno stavolta, come praticamente ogni nostro incontro.
Per lui i piedi sono la base di partenza di ogni nostro rapporto, è stato lui a farmi scoprire questa passione e gliene sarò sempre grato. Ricordo la prima volta, dentro quello spogliatoio, quando mi chiese per la prima volta di leccarglieli. Ero sconvolto, non avevo mai pensato, dall’ingenuità dei miei 15 anni, che potesse essere una pratica tanto piacevole. Inizialmente ero schifato ma più leccavo e più mi piaceva. Successivamente, nel tempo, ho iniziato a scoprire quanto mi piacesse, a mia volta, farmeli leccare, e come fosse praticamente il mio punto debole. Quando qualcuno mi lecca bene i piedi e io mi sego, è molto probabile che abbia reazioni immediate e raggiunga orgasmi fortissimi. Si, insomma, sono il mio punto erogeno!
In ogni caso, mi stendo sul pavimento e, per prima cosa, mi fiondo sul piede di Alberto. E’ quello che conosco meglio e, in ogni caso, è anche quello che mi piace di più come aspetto, essendo molto delicato e femminile, al contrario di quello di Leo che è si piccolo, ma anche un po' più tozzo e pelosetto. Alberto, non appena sente il contatto della mia lingua sulla pianta, si mette le mani davanti al viso e si stende con la schiena all’indietro.
“Oh mio dio, che mago questo a leccare i piedi” dice con voce eccitata.
“Solo a leccare i piedi? Questo è un mago proprio con la bocca, fratè” gli risponde Leo.
Il complimento mi rinvigorisce ancora di più e aumento l’intensità della mia leccata. Pian piano sposto le attenzioni anche sul piede di Leonardo. Inizialmente glielo accarezzo mentre continuo a leccare quello di Alberto, poi scambio i ruoli. Lecco la pianta del piede di Leo, per la prima volta. E’ chiaramente molto pulito perché ci siamo fatti tutti e tre la doccia al campo poco prima, e pian piano la cosa mi coinvolge. Lui non so se stia realmente gradendo, io ci sto mettendo tutto l’impegno. Me li passo a turno in bocca, mentre cerco sempre di massaggiare almeno un piede a chi dei due rimane in attesa. Dopo alcuni minuti, alzo lo sguardo, non lo avevo più fatto da quando mi sono accucciato sul pavimento per iniziare la pratica feticista.
Stanno pomiciando, uno affianco all’altro e con grande dolcezza. La scena è fantastica e il mio cazzo è sul punto di esplodere. Smetto di leccare piedi e decido di unirmi nuovamente a loro.
D’altronde penso di aver dedicato già troppe attenzioni ai loro arti inferiori. Mentre i due ex fidanzati segreti non accennano a terminare il loro passionale bacio, io mi avvicino ai loro cazzi.
Impugno quello di Alberto con la mano sinistra, mentre prendo in bocca, aiutandomi con la destra, quello ben più grosso di Leonardo. Quest’ultimo ha un sussulto di piacere. So benissimo quanto ami i miei pompini, così come io amo succhiare quel cazzone succulento.
Mentre me lo gusto totalmente, come se fosse un buon gelato, contemporaneamente sto palpando per bene il cazzo e le palle di Alberto. Loro pomiciano altrettanto di gusto, è una scena meravigliosa. Dopo un po', decido di invertire il mio lavoro e passo a succhiare il pisello di Alberto. E’ di dimensioni più normali, direi standard, sia come larghezza che come lunghezza ma appartiene ad un ragazzo fantastico e quindi per me è un’emozione enorme ogni volta che lo faccio mio. Lo ciuccio con ancora più enfasi rispetto all’altro, me lo spingo tutto dentro fino a fondo, poi risalgo spazzolando tutto. Con la mano destra, intanto, sto segando a mille il cazzone di Leo.
In quel momento, mentre sono perso tra i loro cazzi, annusandoli, leccandoli, curandoli come se fossero i miei giocattoli preferiti, Alberto inizia a massaggiarmi il sedere col suo piede. E’ una sensazione che mi fa subito sognare, anche perché riesce a farlo con una dolcezza e una coordinazione nei movimenti davvero unica. Quel paradisiaco preliminare dura circa quindici minuti, poi Leo esclama, ad alta voce:
“Dai, è ora di farlo divertire un po' anche noi”.
“Solito metodo?” chiede Alberto.
“Che significa solito metodo ragazzi?” domando io ingenuamente.
“Lo vedrai, stai tranquillo” capisco dalla risposta di Alberto che sono piuttosto pratici in questi thresome. Evidentemente non è stato solo Damiano, al tempo, a cadere nelle loro grinfie. Mi viene immediatamente in mente dei sospetti che ho avuto in questi giorni e mi cresce ulteriormente la curiosità di scoprire chi si stanno scopando, oltre a me, in questo periodo.
Ma bada alle ciance, è il momento che sognavo, torneremo dopo alle riflessioni. Leo mi prende per i fianchi e mi posiziona al centro del letto, a gattoni. Si mette alle mie spalle, mi sputa sul buco del culo e spinge dentro un ditino. Inizia a farsi largo con il dito dentro al mio ano, lo dilata bene e poi aggiunge un secondo dito. Non ho neanche il tempo di iniziare ad ansimare per quella piacevole pratica che mi sta facendo, perché Alberto, a sua volta, si posiziona proprio dinanzi a me, poggiando, inginocchiato all’altezza dei cuscini. Mi prende il viso e mi bacia. Iniziamo a pomiciare furiosamente ma senza mai perdere la componente di passione.
Intanto, Leo si sputa anche sul pisello e si sega un po', per lubrificarlo. Me ne accorgo perché, per qualche istante, ha tolto le dita dal sedere e, di conseguenza, mi giro un momento a vedere che cosa sta facendo. Subito dopo, mi punta il cazzo sul buco. Proprio in contemporanea, Alberto mi prende dolcemente per la testa e mi abbassa verso il suo pisello.
Lo prendo in bocca, mentre l’enorme pene di Leo si fa spazio nelle mie pareti anali. Lo sento dentro, è caldo, enorme, vorrei urlare di dolore e di piacere ma ho in bocca il cazzo di Alberto e, come reazione, lo stringo ancora di più tra le mie labbra e me lo spingo tutto dentro. Capisco perché Alberto me l’ha voluto infilare in bocca appena prima che io venissi penetrato. Sapeva che avrei concentrato le mie energie nervose sul suo pene e lo sento godere pazzamente. Alzo lo sguardo e lui è con gli occhi verso il soffitto, la libidine pure è dipinta sul suo volto perfetto. La scena mi fa impazzire ancora di più, inizio a ciucciare come uno scannato, ad un ritmo infernale. Lui geme, viene avanti e indietro col bacino, mi afferra la testa. E’ sul punto di venire ma improvvisamente mi ferma e fa cenno a Leo di cambiarsi posizione.
I due si invertono, Leo mi porge il suo enorme cazzo, uscito da poco dal mio culo. Non sarebbe proprio il massimo prendere in bocca un cazzo appena uscito dall’ano ma al di là del fatto che me lo sono lavato benissimo circa un’ora prima, non sono certo il tipo che si fa di questi problemi. Inizio a succhiarlo di gusto mentre Alberto si posiziona, inginocchiato, alle mie spalle. Mi penetra secco, trovando l’ano già dilatato dal cazzo monster del suo ex fidanzato. Io ho una reazione similare a quella avuta poco prima.
Stringo la presa delle labbra sul pisellone di Leo, anche se è veramente grosso e mi fa un po' male alle mascelle tenerlo dentro. Lui è più irruento e animalesco di Alberto, proprio nei modi. Non vuol dire che sia più stronzo o menefreghista, è semplicemente il suo carattere. Mi inizia a scopare la bocca con più foga, io sento quasi mancare il respiro e lui, a sua volta, è in affanno. Sento il suo cazzo gonfiarsi sempre più, penso che stia per venire ma anche stavolta, dopo 5-6 minuti di quella pratica, i due si scambiano con un cenno. Credo di aver capito la loro strategia di cui parlavano prima: si cambiano continuamente la posizione per ritardare gli orgasmi e godersi di più la scopata. Cosa che a me sta benissimo, sinceramente.
A questo punto, per loro scelta, cambiamo anche posizione: stavolta Leo si stende sul materasso, a pancia in su e io gli salgo sopra. Mi impalo il suo cazzo nel culo e inizio a muovermi. Alberto, invece, si mette al nostro lato. Inizialmente ci bacia in bocca con la lingua, alternandosi tra la mia e quella di Leo. Poi ci offre in dono il suo cazzo. Anche in questo caso, ce lo scambiamo e vedo, per la prima volta, Leo che glielo ciuccia davanti a me.
Io, nel mentre, sono scatenato a saltellare sul cazzo gigante di Leonardo, mi aggrappo al suo petto muscoloso e definito e, nei momenti in cui non ho in bocca il pene di Alberto, riesco a gemere ad alta voce, come amo fare. Anche stavolta, nel momento di massimo piacere, quando ho la sensazione che Leo sia prossimo all’orgasmo, i due si scambiano.
“Avete rotto il cazzo!” scherzo io.
“Zitto, che ti sta piacendo!” mi risponde Alberto.
“Mi sta piacendo si!” ammetto senza problemi.
Anche Alberto si mette nella posizione di poco prima di Leo, ossia supino sul materasso, mentre io salgo sopra al suo cazzo e me lo impalo. Leonardo fa la stessa cosa che ha fatto poco prima Alberto, alterna momenti in cui ci pomicia ad altri in cui ci mette in bocca il suo enorme cazzo.
Alberto, però, stavolta dura meno del previsto e chiede quasi subito il cambio. Sono entrambi sudati e col fiatone, i loro cazzi sono nel massimo del loro vigore, con le vene che pulsano. So che sono prossimi all’orgasmo e che, probabilmente, la prossima sarà l’ultima posizione.
Leo mi tira sul bordo del letto e mi mette a missionaria, allargandomi le gambe. Lui, invece, si posiziona in piedi, proprio di fronte al materasso, mi avvicina per bene e mi penetra con un colpo secco. Mentre mi sta fottendo nuovamente le chiappe, Alberto mi sale a cavalcioni sopra. Sono convinto che voglia mettermi il cazzo in bocca e invece mi fornisce il suo culetto.
La cosa mi meraviglia ma non mi frena assolutamente, gli allargo le chiappe con le dita e comincio a leccare come uno scannato. Mentre spingo la mia lingua a fondo, gustandomi il sapore del suo culo, lui, accucciato sopra di me, si inizia a segare il pisello e a emettere dei versi di godimento.
Leonardo, invece, sta rantolando come un toro, come il toro che è, le sue spinte si fanno sempre più violente e intense. Mi afferra per le caviglie e si posiziona i miei piedi ai lati del collo, poi appoggia le braccia sul materasso per avere più equilibrio e spinge ancora più forte. I colpi sono devastanti, il cazzo si gonfia ulteriormente, lo sento che sta per esplodere in tutta la sua virilità. Improvvisamente ci guarda, è tutto rosso in faccia e ha lo sguardo grintoso, il suo viso si trasforma in una maschera di piacere, apre la bocca e mi spara tutto nel culo.
“Mamma che scopata, assurda” dice, mentre pian piano si tira fuori dal mio ano, con tutto lo sperma che gocciola fuori. Da gran porco qual è, tira fuori un po' di sperma con le dita e la porge ad Alberto, che senza pensarci molto inizia a leccarle.
“Ora scopami” mi dice Alberto. E’ la prima volta che mi chiede di farlo in presenza di Leonardo, che infatti inizia subito a prenderci in giro. Io sono vicino all’orgasmo, ho goduto tantissimo e non mi dispiace svuotarmi nel suo culo. Lo afferro per i fianchi e lo faccio scivolare, col culo, lentamente dal mio viso fino alla mia verga, che è totalmente eretta e svetta maestosamente.
Alberto ci gioca un po', posizionandolo sul buco del culo e spingendoselo pian piano dentro. Appena è totalmente penetrato, sgrana gli occhi e inizia a muoversi come un ossesso sopra di me. Leo ci guarda divertito, si gusta la scena nonostante abbia già terminato. Io ogni tanto lo osservo e ci sorridiamo mentre Alberto è in paradiso. Inizia a segarsi il cazzo a mille, ansima sempre più forte e quasi subito sente arrivare l’orgasmo. Fa cenno a Leo di avvicinarsi, lo afferra per il collo e gli infila la lingua in bocca mentre il cazzo inizia a spruzzare all’impazzata, facendomi letteralmente il bagno. I suoi schizzi mi imbrattano il petto, la bocca, il viso e i capelli. E’ densa come non mai, io inizio a leccare quella attorno alla bocca, di gusto, mentre col bacino inizio a venire su con sempre più vigore.
Leo si stacca dalla bocca di Alberto, si avvicina al mio viso e inizia a leccarmi via la sborra dell’amico. Basta, è troppo anche per me! Una cosa del genere mi manda di pazzi, perdo il contegno e inizio a gemere come una cagna, prima di inarcarmi con la schiena all’insù e svuotare tutto il mio seme nelle chiappe di Alberto. E’ stata semplicemente una scopata devastante, fantastica. Una delle più goduriose della mia vita. Il mio primo threesome completo è stato indimenticabile. Siamo tutti e tre distrutti e sporchi.
Loro si accendono una sigaretta e me ne offrono una. Non fumo mai, se non in rarissime occasioni e questa è una di quelle. Accetto la loro sigaretta e me la godo sul letto mentre parliamo. Inizialmente facciamo qualche battuta di natura sessuale, poi provo a tirar fuori l’argomento dei più belli della squadra, con l’obiettivo di capire chi si stanno scopando. Purtroppo, non ottengo molto, se non il fatto che reputano il mio ragazzo tra i più arrapanti della squadra. Ci scambiamo qualche considerazione sugli altri, stilando una sorta di classifica parallela tra i più belli e più arrapanti. Alla fine, capendo che non hanno nessuna intenzione di dirmi chi si stanno scopando, decido di chiederglielo direttamente ma sorvolano.
“Oggi comunque sei stato bravissimo, abbiamo in serbo una bellissima sorpresa per te” mi dice Leo.
“Oddio, ora lo voglio sapere” rispondo io, curiosissimo.
“No, devi pazientare, forse ancora una settimanella” mi risponde Alberto, stavolta.
Dopo esserci lavati e rivestiti, mi riaccompagnano a casa. Io, prontamente, prendo la bici e raggiungo i miei amici allo chalet. In testa, però, ho solo il dubbio di quale sarà la sorpresa per me!!!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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